Zona Urbana di Trasformazione – Ambito 8.9 CARRIERA
Via Carriera e via Vasile – Torino
L’ intervento ha consentito la trasformazione dell’isolato compreso tra le vie Carriera, Marsigli, Vasile e Sagra di San Michele, già occupato da un impianto industriale dismesso.
Il Piano Regolatore Generale vigente, avendo collocato tale area in “zona urbana di trasformazione” ha richiesto la preliminare progettazione di strumento urbanistico attuativo che ha definito i seguenti principali parametri dimensionali:
Superficie Territoriale mq. 15.780
S.L.P.. residenziale mq. 12.624
Aree per Servizi Pubblici mq.10.860 di cui mq.2.780 assoggettati all’uso pubblico.
Aree fondiarie mq. 4.920.
La zona ove è ubicato l’ambito presenta caratteristiche fisiche e funzionali originali e sostanzialmente differenti da quelle che caratterizzano la gran parte non solo centrale ma anche semiperiferica della città; non sono presenti infatti nel suo contesto isolati “chiusi”, con fabbricati disposti sul filo stradale e relativi cortili interni, ma invece isolati che pur delimitati prevalentemente da reticoli stradali ortogonali, sono internamente organizzati con edilizia di tipo aperto. In coerenza la soluzione proposta prospetta un isolato “aperto”, con una forte integrazione tra la conformazione planivolumetrica degli edifici e il disegno sia degli spazi “pubblici”, sia di quelli “destinati all’uso pubblico”; si é inteso prospettare un intervento unitario nei suoi aspetti pubblici e privati in alternativa ad un intervento ove tali funzioni sarebbero risultate sia fisicamente che funzionalmente nettamente divise.
I corpi di fabbrica si dispongono sulle vie Carriera e Vasile in modo da lasciare, al loro interno, un’ampio spazio a uso pubblico; gli edifici realizzano una cortina lungo il filo stradale e piegano poi verso l’interno, aprendo una visuale e una accessibilità verso la zona più aperta del parco.
Gli edifici in progetto sono stati impostati su di una serie di ‘linee di costruzione’ che li legano sia l’uno all’altro sia alla geometria dell’isolato. Si sono evitati, anche nella costruzione delle direttrici del parco, assi di simmetria, che male si sarebbero adattati, con la loro intrinseca rigidità, ad un intorno più fluido; anche per questo i due edifici scivolano l’uno rispetto all’altro, volendo definire uno spazio fluido nel quale il fruitore del parco possa godere un percorso movimentato da prospettive e viste sugli edifici volta a volta diversi.
Anno: 2002
Committente: INTERCOSTRUZIONI S.p.a